I porti da realizzarsi nella provincia di Siracusa, tra cui quello di Portopalo, pare che abbiano avuto un fermo, sconosciuti sono i motivi. Questo stop da cosa dipende, considerato che il porto turistico da costruire a Portopalo è in possesso di tutte le necessarie autorizzazioni? Auguriamoci che questa interruzione sia momentanea, dovuta soltanto all’improvvisa dipartita del presidente della FN-Progettazioni, Ing. Franco Nobile.
L’amico Franco Nobile, quindi, non è riuscito a veder realizzato neanche uno dei porti turistici ideati dalla FN-Progettazioni. Ma noi riusciremo a vedere attuato il sogno di Franco Nobile e di molti giovani di Portopalo, per i quali il “Port-One” costituiva e costituisce tutt’ora, fonte di lavoro e di ricchezza per la comunità portopalese?
In provincia di Ragusa , invece, ne sono stati realizzati due, uno turistico a Marina di Ragusa e l’altro turistico commerciale a Pozzallo. Una diversa realtà da quella siracusana?
Sono passati quasi sette anni da quando si avviarono gli iter procedimentali, il primo dei quali formalizzato ad ottobre del 2006, quando la “FN Progettazioni” presentò le diverse istanze agli enti interessati, tra cui il comune di Portopalo di Capo Passero, intese ad ottenere le concessioni necessarie per la realizzazione di un porto turistico, denominato PORT-ONE, stupendo.
Nel 2011 una circolare trasmessa ai comuni interessati dall’ex dirigente generale dell’assessorato ai Beni culturali (il capo delle Soprintendenze siciliane), Gesualdo Campo, bloccava le costruzioni di quasi tutti i Porti turistici in Sicilia, invitando inoltre tutte le Soprintendenze a vigilare sul rispetto delle nuove direttive del governo regionale.
La circolare andava ad inficiare sulla costruzione dei porti in molte zone siciliane, in particolare sui 6 porti previsti nel Siracusano.
La circolare in cui si richiamavano limitazioni e impedimenti di legge, imponevano, come aveva anche indicato l’Ufficio legislativo e legale della Presidenza della Regione, che per autorizzare volumi edilizi in cui ospitare i servizi complementari, ai porti turistici occorreva verificarne il rapporto di funzionalità con il porto al cui interno erano previsti.
All’interno del Governo regionale, in merito, ci sono stati dei contrasti. Come è stato possibile dare indicazione a tutte le soprintendenze di negare per principio le autorizzazioni paesaggistiche alle infrastrutture dei porti turistici, quando nello stesso tempo la Regione aveva predisposto un piano che individuava ben 42 siti per lo sviluppo della portualità turistica in Sicilia. Come sempre non si conoscono le realtà locali quanto tutto è approvato sulla carta.
Nel Fesr erano previsti 58 milioni di euro per il completamento e la realizzazione di infrastrutture portuali in quei siti che presentavano le potenzialità per diventare infrastrutture armonizzate nel sistema della nautica da diporto.
Questo blocco, di cui si è venuto a conoscenza soltanto adesso, significa soffocare sul nascere lo sviluppo dell’economia siciliana che si basa sugli approdi per la nautica da diporto. Credo che questo tipo di infrastrutture possano muovere il volano dell’economia reale e che sia inopportuno e fuori da ogni logica imporre un stop senza valide motivazioni.
Non vorrei essere pessimista, ma allo stato attuale credo che sia impossibile conoscere la conclusione dell’iter procedurale e quindi la data di avvio dei lavori per la realizzazione del tanto atteso porto turistico, e tanto meno il suo completamento.
Auguriamoci, invece, che questo blocco sia soltanto temporaneo e che non ci siano dei veri e propri ostacoli insormontabili, e che al più presto venga fatta chiarezza su questo importante progetto, perché l’attuale porto peschereccio si sta insabbiando inesorabilmente, rendendo difficile il transito anche con le piccole imbarcazioni.
Portopalo lì 16 giugno 2013
Santino Quartarone